IL SIGNORE VI HA ASPETTATO QUI SU QUESTA MONTAGNA

Giovanni Paolo II, 24/03/2000

Mons. Pizzaballa ai neo diaconi del Redemptoris Mater di Galilea: «Il servizio è la dimensione fondamentale dell’essere cristiani»

GALILEA – Il 9 dicembre 2017 presso la Domus Galilaeae, ha avuto luogo l’Ordinazione diaconale di Marek Kurzydlowwski, Miguel Perez Jimenez, Sliman Hifawi conferita da S.E.R. mons. Pierbattista Pizzaballa, Amministratore Apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme.

La presenza dei formatori del Seminario Redemptoris Mater della Galilea, di numerosi sacerdoti, di religiosi e religiose, dei fratelli e delle sorelle in missione, delle Comunità Neocatecumenali della Galilea e di Tel Aviv, così come quella di d. Rino Rossi, direttore della Domus Galilaeae, insieme con la sua équipe responsabile del Cammino Neocatecumenale in Israele, Palestina, Giordania, Cipro e Golfo, ha conferito alla celebrazione una nota di particolare e sentita partecipazione. Anche mons. Pierbattista, dopo aver dato un saluto iniziale, ha ringraziato il Signore per i numerosi frutti nati da questo percorso d’iniziazione alla fede.

All’inizio della celebrazione, il Rettore del Seminario, d. Francesco Giosuè Voltaggio, presentando i tre futuri diaconi, ha evidenziato il dono che il Signore ha fatto al Cammino e alla diocesi nel Seminario, che quest’anno festeggia il suo decimo anniversario dalla fondazione, e per questo ha espresso forti sentimenti di gratitudine al Signore. I tre diaconi sono incardinati nel Patriarcato latino di Gerusalemme: Marek proviene dalla Polonia, Miguel dalla Spagna e Sliman da Jaffa di Tel Aviv. La chiamata di quest’ultimo è stata accolta con gioia a Jaffa, dove la comunità cattolica, ormai da molti anni, non conosceva la gioia di una vocazione al sacerdozio.

Nella sua omelia alle letture della Seconda Domenica di Avvento, l’Arcivescovo, ringraziando il Signore per i frutti ricevuti in questa comunità, ha sottolineato il valore della parola “inizio”, presente sia nella Prima Lettura sia nel Vangelo a proposito della missione di Giovanni Battista, parola che sta ad indicare non solo «l’inizio della creazione del mondo, così come è riportata nel libro della Genesi, ma anche l’inizio del Vangelo di Marco, per indicare una nuova creazione, una vita nuova, possibile per mezzo di Gesù Cristo, il Messia, che viene per tutti noi. Questa è la buona notizia che possiamo sperimentare nella realtà della nostra vita». Mons. Pierbattista ha poi continuato invitando l’assemblea a compiere un cammino di preparazione per accogliere e vivere concretamente questo annuncio: «spogliandosi di altre attese personali, percorsi, progetti che ci allontanano dall’incontro con il Salvatore, per accogliere Lui, così come viene a noi». Il Tempo di Avvento, ha poi notato l’Arcivescovo, è un tempo particolare non tanto perché dobbiamo fare qualcosa per prepararci ad una festa, ma «perché Gesù viene a noi, non noi che andiamo verso di Lui». Rivolgendosi poi ai neo diaconi, mons. Pizzaballa ha augurato loro di compiere in pieno il significato dell’ordinazione diaconale: «mettersi al servizio degli altri, donando la propria vita, così come Gesù ha indicato, prima di morire, attraverso il segno della lavanda dei piedi, compiuto per dimostrare a tutti i cristiani il senso della missione, che è il servizio».

La celebrazione si è conclusa in un clima di grande partecipazione. Al termine si è svolta un’agape preparata dai circa quattrocento fratelli e sorelle delle comunità neocatecumenali presenti, in un clima di grande festa e di allegria.

Augusta Fiore (professoressa di Filosofia al Seminario)