IL SIGNORE VI HA ASPETTATO QUI SU QUESTA MONTAGNA

Giovanni Paolo II, 24/03/2000

Ordinazione di due lettori per la chiesa greco-cattolica e di un cantore e lettore per la chiesa maronita di Terra Santa

La gioia e la bellezza di appartenere alla Chiesa cattolica, così ricca di splendide tradizioni liturgiche tutte legate da una profonda comunione. È quanto si è vissuto la scorsa domenica 18 maggio, nella Chiesa della Domus Galilaeae, nella celebrazione con la quale due seminaristi melchiti ed uno maronita hanno intrapreso il primo passo verso il sacerdozio. In quella liturgia infatti è stato conferito a due greco-cattolici, provenienti dalla Galilea, Shadi Jozen di Me’lia e Rami Dakwar di Fassuta, il ministero del lettorato, secondo il loro rito melchita; ed un giovane maronita, Rodi Noura, è stato ordinato cantore e lettore con i gesti e i segni sacri propri del suo rito. La famiglia di Rodi, originaria del Libano, si è stabilita dal duemila a Naharia, in Israele. Shadi, Rami e Rodi, sono i primi tre giovani formati nel Seminario Redemptoris Mater di Galilea, provenienti dalle chiese orientali cattoliche.

La Divina Liturgia è stata presieduta da monsignor Joseph Jules Zerey, Vescovo greco-cattolico di Gerusalemme e Vicario Patriarcale, alla presenza di monsignor Moussa El-Hage, Arcivescovo maronita di Haifa e della Terra Santa e Amministratore Apostolico dell’Arcidiocesi greco-cattolica di Galilea (che è, pertanto, l’Ordinario dei tre seminaristi), e di Mons. Elias Chacour, Arcivescovo greco-cattolico emerito di Galilea. Una celebrazione bellissima che ha unito in una comunione profonda l’assemblea composta da persone provenienti dalle più svariate località del mondo. Oltre a sacerdoti, religiosi della Terra Santa, parenti dei candidati, neocatecumeni di molte comunità della Galilea, erano presenti anche i fratelli in missione alla Domus, una comunità veramente internazionale. Del resto è internazionale anche il seminario Redemptoris Mater, di cui fanno parte i tre ragazzi che hanno compiuto nella liturgia questo importante passo nel loro cammino verso il sacerdozio. Shadi, Rami e Rodi si preparano a essere presbiteri diocesani, secondo il loro proprio rito e al tempo stesso sono disposti, una volta ordinati, a partire in missione laddove saranno inviati.

«La vostra missione non ha confini nazionali – ha sottolineato monsignor Moussa El-Hage che ha pronunciato l’omelia nella celebrazione -, perché il Signore ci ha detto: “non siete voi che avete scelto me, ma io ho scelto voi” ». Monsignor Joseph Jules Zerey, a conclusione della celebrazione, ha evidenziato come le letture e tutta liturgia raggiungessero tutta la loro pienezza in vista della grande festa della Chiesa, costituita dalla prossima Pentecoste. Il rettore del seminario, don Francesco Giosuè Voltaggio, sacerdote formatosi al Redemptoris Mater di Roma e ordinato da San Giovanni Paolo II, ha concelebrato la liturgia in lingua araba. Prima dell’inizio della celebrazione, il rettore ha ringraziato per la loro presenza i vescovi e don Rino Rossi, direttore della Domus Galilaeae e responsabile, insieme alla sua équipe, del Cammino neocatecumenale in Terra Santa. La comunione e la gioia sperimentate nella celebrazione si sono espresse poi, al termine, in un’agape fraterna, allietata da canti in arabo e in altre lingue.

Un evento veramente memorabile è stata dunque questa liturgia svoltasi nella Domus, che ha costituito la migliore preparazione per accogliere, appena una settimana dopo, Papa Francesco giunto come pellegrino in Terra Santa. In questi luoghi si sta vivendo una sequenza di avvenimenti segnati dalla Provvidenza, anche perché il prossimo 14 giugno saranno ordinati quattro nuovi presbiteri del Patriarcato Latino, provenienti anch’essi dal seminario Redemptoris Mater di Galilea,

Pierluigi Fornari, giornalista di Avvenire, Italia

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